The "Glastonbury Experience" is understood by Goddess worshippers in Britain as a healing process that occurs in a particular spatial-temporal dimension and that implies a particular attention to the self in its emotional, bodily dimension, facilitated by a pattern of worship that follows the Wheel of Britannia. This pattern was crafted by the founder of the Goddess Temple in Glastonbury, UK, Kathy Jones, through a process of "myth-making". This article examines the role of performance and sensory experience in this process and in the Goddess Movement, particularly in fostering a change in the epistemologies of the body, resulting in the ongoing experimentation with ways of being-in-the-world in relation to the environment, the self and otherness. Then, by exploring the transnationalization of the Goddess Movement, and shifting the focus upon the Temple of the Great Goddess in Rome, Italy, it argues for the ability of this patterns of worship to promote emplacement, crafting a sensorially immersive experience, giving rise to evocative and transformative narratives, while developing a specific sense of place through body, emotions, affect and intuitions.

La Glastonbury Experience è intesa dai praticanti della Dea in Gran Bretagna come un processo di guarigione che implica una particolare attenzione al sé nella sua dimensione emozionale e corporea, facilitata da un modello di culto che segue la Ruota di Britannia. Questo modello è stato creato dalla fondatrice del Tempio della Dea di Glastonbury, nel Regno Unito, Kathy Jones, attraverso un processo di "myth-making". Questo articolo esamina il ruolo della performance e dell’esperienza sensoriale in tale processo e nel Movimento della Dea, in particolare nel promuovere un cambiamento nelle epistemologie del corpo, con una conseguente sperimentazione continua di modi di essere-nel-mondo in relazione all’ambiente, al sé e all'alterità. Esplorando poi la transnazionalizzazione del Movimento della Dea, concentrandosi sul Tempio della Grande Dea a Roma, in Italia, si esamina la capacità di questi modelli di culto di promuovere l’emplacement, creando un'esperienza sensorialmente immersiva, dando luogo a narrazioni evocative e trasformative e sviluppando uno specifico senso del luogo attraverso il corpo, le emozioni, gli affetti e le intuizioni.

The Glastonbury experience. Healing and transnationalism in the Goddess Movement / Pierini, Emily. - In: STUDI E MATERIALI DI STORIA DELLE RELIGIONI. - ISSN 0393-8417. - 2:89(2023), pp. 733-752.

The Glastonbury experience. Healing and transnationalism in the Goddess Movement

Emily Pierini
2023

Abstract

The "Glastonbury Experience" is understood by Goddess worshippers in Britain as a healing process that occurs in a particular spatial-temporal dimension and that implies a particular attention to the self in its emotional, bodily dimension, facilitated by a pattern of worship that follows the Wheel of Britannia. This pattern was crafted by the founder of the Goddess Temple in Glastonbury, UK, Kathy Jones, through a process of "myth-making". This article examines the role of performance and sensory experience in this process and in the Goddess Movement, particularly in fostering a change in the epistemologies of the body, resulting in the ongoing experimentation with ways of being-in-the-world in relation to the environment, the self and otherness. Then, by exploring the transnationalization of the Goddess Movement, and shifting the focus upon the Temple of the Great Goddess in Rome, Italy, it argues for the ability of this patterns of worship to promote emplacement, crafting a sensorially immersive experience, giving rise to evocative and transformative narratives, while developing a specific sense of place through body, emotions, affect and intuitions.
2023
La Glastonbury Experience è intesa dai praticanti della Dea in Gran Bretagna come un processo di guarigione che implica una particolare attenzione al sé nella sua dimensione emozionale e corporea, facilitata da un modello di culto che segue la Ruota di Britannia. Questo modello è stato creato dalla fondatrice del Tempio della Dea di Glastonbury, nel Regno Unito, Kathy Jones, attraverso un processo di "myth-making". Questo articolo esamina il ruolo della performance e dell’esperienza sensoriale in tale processo e nel Movimento della Dea, in particolare nel promuovere un cambiamento nelle epistemologie del corpo, con una conseguente sperimentazione continua di modi di essere-nel-mondo in relazione all’ambiente, al sé e all'alterità. Esplorando poi la transnazionalizzazione del Movimento della Dea, concentrandosi sul Tempio della Grande Dea a Roma, in Italia, si esamina la capacità di questi modelli di culto di promuovere l’emplacement, creando un'esperienza sensorialmente immersiva, dando luogo a narrazioni evocative e trasformative e sviluppando uno specifico senso del luogo attraverso il corpo, le emozioni, gli affetti e le intuizioni.
Goddess Movement; healing; transnationalism; performance; emplacement
01 Pubblicazione su rivista::01a Articolo in rivista
The Glastonbury experience. Healing and transnationalism in the Goddess Movement / Pierini, Emily. - In: STUDI E MATERIALI DI STORIA DELLE RELIGIONI. - ISSN 0393-8417. - 2:89(2023), pp. 733-752.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1703275
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